[toc] Chi desidera un matrimonio impeccabile sotto ogni punto di vista non può fare a meno di pensare al bouquet della sposa: sono sempre più frequenti le occasioni in cui le coppie si rivolgono a un flower designer per avere consigli in proposito. Ma come deve essere un bouquet per poter essere definito perfetto?
Le regole per un bouquet impeccabile
La grazia e l’eleganza devono essere i tratti distintivi di un bouquet privo di difetti, che deve essere scelto non solo in base ai gusti della sposa, ma tenendo conto di molti altri fattori, non ultimo il periodo dell’anno in cui si celebra il matrimonio. Le varietà su cui si può puntare sono molte, e tra le altre vale la pena di menzionare le ortensie, i garofani screziati e le peonie, senza dimenticare il classico bouquet di rose: ma questi sono solo pochi esempi tra i tanti a disposizione. La tradizione suggerisce che sia la sposa a definire la composizione del mazzo, anche per fare in modo che si equilibri con il suo abito (che, sempre secondo la convenzione, non deve essere visto dallo sposo fino al giorno delle nozze).
I consigli da mettere in pratica
Il bouquet deve riflettere i desideri e la personalità della sposa: ecco perché non è sufficiente che sia coordinato con il suo vestito, ma deve essere realizzato in maniera tale che rispecchi il suo carattere. Nel caso in cui l’abito che verrà indossato sia piuttosto voluminoso, sarebbe un peccato portare un bouquet di dimensioni troppo piccole, che rischierebbe di risultare poco visibile o comunque di essere mortificato nel quadro complessivo. La stessa attenzione deve essere prestata anche per il discorso opposto: un mazzo voluminoso e troppo aperto potrebbe sembrare esagerato se abbinato a un tubino molto elegante e ricercato.
Con il mazzo compatto non si sbaglia mai
Per non cadere in errori clamorosi, si può decidere di optare per un mazzo compatto realizzato con fiori leggeri e delicati, meglio ancora se con forme rotonde: l’obiettivo è quello di dare vita a una struttura movimentata ma non eccessiva, che si adatti a scelte diverse. Un’idea interessante può essere, per esempio, quella di porre dei petali bianchi all’esterno e di privilegiare le tinte colorate in mezzo. Chi intende privilegiare uno stile total white, d’altro canto, può decidere di mettere insieme un’ortensia tradizionale con un fiore sui generis come la bovaria, che fa della delicatezza e delle dimensioni contenute le sue caratteristiche particolari.
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Meglio un bouquet chiuso o aperto?
Come è facile ipotizzare, un bouquet chiuso è sinonimo di delicatezza e di compostezza, ma anche di femminilità: è raccomandato per un matrimonio che deve essere celebrato in una forma classica e per una sposa discreta ed elegante. Viceversa, un bouquet aperto, specialmente se molto voluminoso, è da preferire per una cerimonia un po’ fuori dai canoni: è meglio che a sceglierlo sia una sposa che indossi una gonna lunga – sia essa a palloncino o a sirena – e che abbia una statura piuttosto slanciata. Una valida alternativa a queste due soluzioni può essere individuata, però, con il cosiddetto bouquet ricadente, che si basa sulla presenza di fiori a grappolo e che è suggerito in abbinamento con gli abiti con un velo o con uno strascico.
Il carattere della sposa
La personalità della sposa gioca un ruolo di primo piano nella definizione del bouquet: partendo dal presupposto che i mazzi troppo pesanti devono essere evitati per fare in modo che la sposa non si affatichi nel corso della giornata, la scelta del tipo e dei colori dei fiori va pensata in funzione dello stile di colei che si appresta a vivere il giorno più bello della propria vita. Se proprio si desidera seguire i trend del momento, comunque, vanno bene i mazzi ampi, spontanei e liberi.
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