Con il ritorno della bella stagione riparte la ricerca della dieta adatta al proprio organismo che permetta di eliminare qualche chilo in più di massa grassa, favorendo il mantenimento di un buon livello di massa magra e muscolare. La dieta non deve essere intesa come una moda  e non deve rappresentare un obbligo restrittivo: il concetto stesso di dieta dovrebbe essere una costante nell’alimentazione di qualsiasi individuo, da osservare in qualsiasi periodo dell’anno con le dovute variazioni nutrizionali, a seconda del fenotipo e delle esigenze caloriche necessarie per quel periodo.
Sei alla ricerca della dieta adatta a te? Vediamo assieme ai professionisti di Project Invictus, quali sono le diete più popolari del momento.
1) Scarsdale
La dieta Scarsdale – nome derivante da un quartiere di New York – prevede un trattamento complessivo di 28 giorni, è un percorso rapido ma del tutto efficace: il suo fondatore, il cardiologo Tarnower ha stimato la possibilità di perdere fino a mezzo chilo al giorno fino ad un massimo di dieci chili complessivi. Considerato l’intervento diretto sul proprio organismo, tale dieta è sconsigliata per tutti coloro che non godono di ottima salute, livello di pressione instabile o patologie cardiache. La dieta ha un funzionamento semplice ed intuitivo e come tutte i trattamenti dietetici a rapido intervento prevede una consistente riduzione di carboidrati ed un uso particolarmente influente di proteine: l’abbondante somministrazione di proteine non necessariamente si traduce in un consumo massiccio di carni, Tarnower ha studiato appositamente un ricettario per i vegetariani i quali possono ottenere un medesimo contributo proteico senza ricorrere alla carne. La Scarsdale si suddivide in due momenti: una prima fase di dimagrimento forse la più dura per chi vi si cimenta, in questo periodo sono vietati i carboidrati – pasta, riso, patate, zucchero, condimenti – privilegiando carne bianca, carne rossa magra, formaggi magri, verdure ed un limitato utilizzo di frutta; successivamente si avvia la seconda fase di mantenimento (14 giorni), in cui il regime alimentare è meno rigido e favorisce un graduale reintegro del carboidrato semplice e complesso.
2) Dieta Dukan
Ideata da un medico francese, Dukan è uno dei trattamenti dietetici più interessanti degli ultimi anni con la sua suddivisione in 4 fasi:
– Fase 1: detta anche fase di “attacco breve” per perdita di peso, prevede l’utilizzo di 72 proteine pure incentrato sull’assunzione di carne bianca e rossa, latticini con latte scremato, frutti di mare e pesce; è una fase iperproteica dove l’utilizzo del carboidrato è ai minimi livelli.
– Fase 2: conosciuta come fase alternativa o “di crociera”, prevede un’alimentazione molto simile alla fase d’urto iniziale iperproteica a cui si aggiungono le verdure senza l’utilizzo di farinacei (mais, piselli, patate).
– Fase 3: le prime due fasi servono per il raggiungimento del peso ideale, dopodiché si passa al consolidamento per evitare che quanto perso in precedenza venga recuperato con gli interessi causando lo sgradevole “effetto yo-yo”; la base prevede un utilizzo di proteine e verdure, a cui gradualmente si vanno a reintegrare pane integrale, piccole porzioni di farinacei, formaggi.
– Fase 4: è la definitiva fase di stabilizzazione, in cui la dieta cessa ed il regime diventa spontaneo e libero mantenendo sempre una alimentazione equilibrata con una piccola concessione settimanale per i più golosi.
3) Dieta Atkins
Ideata negli anni ’70 dall’omonimo cardiologo americano rappresenta ad oggi la più famosa dieta iperproteica suddivisa in fasi:
– Induzione e continuazione: il primo approccio è sempre il più complesso, i carboidrati vengono ridotti a 20gr al giorno e l’alimentazione è incentrata sull’assunzione di cibi contenenti proteine d’origine animale, come carne e pesce, senza alcun accesso a dolci, zuccheri e lieviti. Dopo le prime due settimane vengono reintrodotte le verdure e la frutta secca, mentre il carboidrato viene gradualmente aumentato di 5gr al giorno, dai 20gr si passa a 25gr e così via.
– Pre-mantenimento e mantenimento: fasi conclusive del trattamento in cui si tende a stabilizzare il metabolismo con un regime alimentare autoregolato; il carboidrato è aumentato di 10 grammi la settimana – con la reintroduzione di qualche carboidrato complesso come pane o pasta – senza che l’ammontare complessivo giornalieri superi i 90 gr.
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